Lo stoicismo è una filosofia greco-romana sorta intorno al 300 a.C. con Zenone di Cizio (l’odierna Cipro). Zenone era un mercante che perse tutti i suoi beni in un naufragio e giunse ad Atene con solo poche dracme in tasca. Sentendo un venditore di libri leggere alcuni passi di filosofia, rimase affascinato da quelle parole e gli chiese dove potesse trovare un filosofo. Questi gli indicò un uomo che stava passando di fronte a loro, Cratete di Tebe, e gli disse di seguirlo. Zenone obbedì e divenne un discepolo di Cratete. Tempo dopo fondò la sua scuola, che divenne presto nota con il nome di Stoà, perché i suoi membri dibattevano di filosofia sotto a un colonnato pubblico chiamato stoà poikíle, o “portico dipinto”.
L’ultimo secolo prima di Cristo assistette al declino di Atene come potenza politica e capitale culturale del mondo antico, ruoli che furono presto assunti da Roma. Poco tempo dopo, molti dei più eminenti filosofi stoici divennero attivi nella capitale dell’impero romano. I quattro più importanti, i cui scritti si sono conservati fino a oggi, sono Seneca, senatore romano e consigliere dell’imperatore Nerone; Musonio Rufo, un illustre maestro; Epitteto, uno schiavo che fu discepolo di Musonio e divenne poi a sua volta maestro; e Marco Aurelio, uno dei rari imperatori-filosofi della storia.
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