Marco Aurelio non era una persona con un’indole particolarmente pacata e doveva impegnarsi quotidianamente per domare il suo temperamento. Nel primo passo dei Pensieri, loda suo nonno per essere stato calmo e amabile, e in tutto il testo torna spesso sulla questione della rabbia.
Sappiamo con certezza che Marco Aurelio era costantemente in lotta con la propria rabbia e si prodigava per essere più calmo e ragionevole, perché è lui stesso a dichiararlo. Infatti, conclude il primo libro dei Pensieri mostrando gratitudine agli dei per non aver mai offeso i suoi amici, la sua famiglia o i maestri, nonostante spesso si sia sentito sul punto di perdere la calma. Tutto questo non deve sorprenderci, perché persone come Marco Aurelio, che soffriva di dolore cronico e che era circondato da persone che cercavano di manipolarlo o ingannarlo, sono naturalmente portate ad essere soggette a rabbia e irritabilità.
Per gli stoici, una rabbia pienamente manifestata è uno scoppio irrazionale e insano a cui non si dovrebbe mai arrivare. Ma pensano anche che fa parte della natura umana provare un’irritazione istintiva di fronte ai problemi della vita. Gli stoici considerano primo movimento involontario come una reazione fisiologica naturale fuori dal nostro controllo.
Uno stoico può sicuramente preferire che qualcuno si comporti in maniera diversa e può persino intraprendere un’azione decisa per fermarlo. Essere stoici non significa diventare uno zerbino. Tuttavia, l’uomo saggio non si agita per cose che si trovano al di fuori del suo diretto controllo, come le azioni altrui. Per questo gli stoici utilizzano una serie di strategie psicologiche per contrastare la rabbia e sostituirla com un atteggiamento più imperturbabile, ma allo stesso tempo determinato.
Gestire la rabbia coltivando una maggiore empatia e comprensione verso gli altri è uno dei temi più presenti nei Pensieri. Mentre la moderna psicoterapia si concentra solitamente su ansia e depressione, la filosofia stoica si focalizzava molto di più sulla questione della rabbia. Seneca ha addirittura dedicato un libro intero, De Ira, alla teoria e al trattamento stoico di questo impulso.
Quindi, quali strategie per curare la rabbia prescrivevano gli stoici?
Innanzitutto, gli stoici consideravano l’ira come una forma di desiderio. Credevano che la rabbia come il desiderio di fare del male a qualcuno che pensiamo abbia sbagliato e meriti di essere punito. Non è un concetto diverso dalle moderne teorie cognitive, secondo le quali la rabbia si basa sulla convinzione che sia stata in qualche modo violata una regola importante per noi.
La rabbia deriva dall’idea che sia stata commessa un’ingiustizia, o che qualcuno abbia fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Spesso è associata all’impressione di essere stati in qualche modo minacciati o danneggiati dall’altra persona, il che rende la rabbia la compagna ideale della paura: “Mi ha fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare; questo è sbagliato!“.
La “terapia stoica” per domare la rabbia è stata sintetizzata alla perfezione da Donald Robertson nel suo libro “How to Think Like a Roman Emperor: The Stoic Philosophy of Marcus Aurelius (Versione italiana, A dieci passi dalla felicità).
La terapia è composta dall’utilizzo di questi 5 strumenti:
1. Monitoraggio. Individuare i primi segnali di avvertimento della rabbia per stroncarla prima che degeneri. Ad esempio, potresti notare che inizi a cambiare tono di voce, o che i muscoli s’irrigidiscono non appena inizia ad arrabbiarti, oppure percepisci come ingiuste le azioni di qualcuno.
2. Distanziamento cognitivo. Ricordati che non sono gli eventi o le circostanze a farti arrabbiare, ma sono i tuoi giudizi su di esse che provocano quella reazione.
3. Posticipazione. Aspetta che la rabbia si plachi prima di decidere come reagire alla situazione. Respira, allontanati e tornaci su dopo un po’. Se provi ancora la sensazione di dover fare qualcosa, allora stabilisci con la calma la reazione migliore, altrimenti, lascia andare e dimentica l’accaduto.
4. Modellamento. Chiediti cosa farebbe una persona saggia come Seneca o Marco Aurelio. Quali virtù potrebbero aiutarti a reagire con saggezza?
5. Analisi funzionale. Immagina quali conseguenze potrebbe avere la tua rabbia e cosa cambierebbe invece se usassi la ragione e la moderazione.
Oltre a queste strategie di base, Marco Aurelio descrive anche un intero repertorio di strategie cognitive, che si focalizzano su come affrontare le prime cause della rabbia.
In uno dei passaggi più straordinari dei Pensieri, Marco Aurelio introduce un elenco di dieci strategie da usare per evitare di arrabbiarsi con gli altri. Definisce queste tecniche di gestione della rabbia come i dieci dono di Apollo e delle sue nove Muse. Apollo è il Dio della medicina e della guarigione e questi sono rimedi dei veri e propri rimedi terapeutici stoici.
Ho analizzato queste 10 strategie stoiche di Marco Aurelio per domare la rabbia in una Guida in PDF di 40 pagine. Puoi scaricarla cliccando qui.
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